Ho avuto notizia del frutto del bergamotto D.O.P. (Denominazione di Origine Controllata) durante una ricerca sulla pandemia della Spagnola, che tra il 1918 ed il 1920 causò la morte di decine di milioni di persone in tutto il mondo. Dalle ricerche era incredibilmente emerso, che per un breve periodo dell’anno in una piccolissima fascia costiera calabrese, dove grazie ad un microclima e ad un particolare tipo di terreno unici al mondo crescono spontaneamente da secoli le piante di bergamotto, non vi erano stati casi di contagio. Tale notizia mi stimolò ad approfondire gli studi su questo agrume di color verde dal sapore estremamente acido ed amaro, di limitatissima produzione, quasi unicamente destinato all’estrazione del suo olio essenziale per l’industria profumiera di pregio.
Da ricerche ufficiali internazionali di natura medica risultò incredibilmente, che il bergamotto nell’ambiente medico fosse soprannominato “Il frutto della salute”, poiché come nessun altro agrume al mondo contenesse ben 350 Polifenoli (Bioflavonoidi), moltissime fibre, vitamine, minerali, flavonoidi (simili alle statite), ecc, e che venisse somministrato senza controindicazioni da alcuni medici a pazienti affetti da patologie legate all’eccesso di trigliceridi e colesterolo, allo scopo diminuire i dosaggi dei farmaci. Da ricerche recenti è stato dimostrato che il bergamotto è efficace anche per contrastare la formazione di steatosi del fegato, migliorandone così il buon funzionamento. Inoltre con grande sorpresa, grazie alle sue proprietà antibatteriche, cicatrizzanti e antivirali in passato veniva utilizzato per sterilizzare il campo operatorio, mentre tutt’oggi tali principi attivi sono addirittura in fase di studio da un’equipe di medici americani nell’ambito della cura contro l’AIDS.
Si tratta di medicina naturale in supporto a quella tradizionale! Ciò è davvero straordinario! Ma le sorprese non finirono, poiché grazie ad ulteriori ricerche sulle coltivazioni calabresi, venne alla luce che vi fosse lungo la costa opposta della regione “La Riviera dei Cedri”, e che anche quest’agrume D.O.P. (Denominazione di Origine Controllata) gigantesco e di color giallo intenso e dal sapore ancor più aspro ed amaro fosse noto per la sua moltitudine di proprietà benefiche. Trattasi di un frutto sacro alla cultura giudica, poiché un’antica tradizione asserisce, che Dio durante l’esodo del popolo ebraico verso la Terra Promessa indicò a Mosè il Cedro (Etròg), come una delle quattro piante da utilizzare per la celebrazione religiosa (Sukkoth) dei “Tabernacoli” o delle “Capanne”.
Avevo trovato una miniera di principi attivi in solo due agrumi! Fu allora che, mi venne l’idea di sfruttare questi due agrumi per produrre bibite analcoliche, che potessero essere conosciute come “Le bibite di lunga vita” o „Le bibite della salute“. La mia fantasia coadiuvata ad una spiccata sensibilità del gusto cominciò ad elaborare molte ricette. Il mio difficile intento non era solo di creare bibite contenenti proprietà benefiche, ma anche che i loro gusti ed i profumi tipicamente mediterranei risultassero raffinati ed intensi, e che si distinguessero da quelli già presenti in commercio. Dopo essere riuscito a reperire questi due costosissimi e poco conosciuti agrumi, cominciai con l’ausilio di un tecnologo alimentare, ben attento alla formulazione ed alla saturazione delle ricette, a dar vita a quelle che sarebbero divenute nel corso di due anni di prove, le mie prime tre bibite analcoliche, di cui una è al gusto di bergamotto (Bergodrink), la seconda di cedro,(Cedrink) mentre la terza di entrambi gli agrumi (Cedrink Tonic), destinate unicamente ai palati più raffinati ed esigenti.